Chi dice donna dice danno?
no.... anzì, è un danno
non comprendere il mondo della donna
Chi dice Donna
dice dono ed accoglienza

Molti uomini che cercano le donne vogliono subito sapere se ha figli, se fanno carriera, se sanno cucinare, se lavorano, ecc… ma non con la sana curiosità di conoscerti, ma come se stessero valutando a priori e tastando il terreno mobile o stabile per edificarci sopra o la loro casa domestica futura, o per distendere la semplice tovaglia di spiaggia per passare qualche ora dietro il sedile di una macchina. Se la donna si dimostra avventurosa disdegnano la famiglia nel nome della libertà, se la donna dichiara la sua inclinazione per gli affetti famigliari subito si dimostrano attaccati alla donna tradizionale e casalinga. Sono come i gatti: cadono sempre in piede! Con l’uomo alle prime armi della conoscenza è difficile essere se stesse, perché loro fingono il più delle volte di essere all’altezza d’ogni tua situazione, il loro repertorio di maschere è davvero carnevalesco.
La donna nell’approccio con un uomo da conoscere non sa fingere, anche se per natura la donna è più camaleontica nel nascondere i sentimenti, ma nel primo incontro è incapace di mimetizzarsi: o si dichiara disponibile o restia, facile o riservata, puttana o santa, o come si dice volgarmente, la dà o non la dà. La donna valuta la via di mezzo ma la progetta nel tempo, come si suol dire: se son fiori fioriranno e se son trombe?…. . L’uomo invece in questi incontri casuali con persone appena conosciute via chat o negli incontri occasionali, deve fingersi paziente o impulsivo, riservato o precipitoso, galante o ignorante… deve tastare il terreno, non progetta nel tempo una crescita del sentimento, la via di mezzo lo soffoca, lo rende inadeguato. Solo l’uomo prudente sa muoversi in equilibrio senza sbilanciarsi né troppo sulla conquista sfrenata né troppo sull’indifferenza senza interesse, ci vuole perciò il cervello, ma l’uomo in generale in questi casi è più passionale, ragiona con la testa pubica. Quindi capite il perchè in chat le donne sono così tirate come violini e restie a rispondere in messaggeria? Perchè gli uomini buttano fuori nel mondo virtuale il loro mondo nascosto spesso la loro sessualità repressa e maniacale.
Il fatto che in chat il 90% siano uomini la conseguenza PRATICA è che il sesso sia TEORICO o virtuale. Spesso, diciamoci la verità, in chat si cerca molto il SESSO, virtuale o meno, incontri sporadici per scapattelle fortuite... ma credetemi: molte donne in chat cercano anche ASCOLTO (e non necessariamente i canti di UCCELLI). L'uomo finge l'ascolto raccontando le sue menate con la moglie che non gliela dà più, ma sempre in cerca che gliela dia un altra, donde un approccio sempre compensatorio a sfondo sessuale.

Nell’antichità le donne erano tutte subordinate all’uomo, in diverse vesti di padre, marito o padrone. L’unico modo di essere autonoma ed indipendente era il vizio, quindi la donna dissoluta, buttata alla prostituzione o la stregoneria, era l’unica veramente via libera in quanto non era più tenuta alla soggezione della propria personalità nelle mani altrui (le donne libere erano puttane o streghe, quelle invece che si salvavano dalle mani dell'uomo erano le suore ma in loro prevaricava un altra forma di servilismo maschile: la religione non sempre femminile).

Nell’antichità le donne erano tutte subordinate all’uomo, in diverse vesti di padre, marito o padrone. L’unico modo di essere autonoma ed indipendente era il vizio, quindi la donna dissoluta, buttata alla prostituzione o la stregoneria, era l’unica veramente via libera in quanto non era più tenuta alla soggezione della propria personalità nelle mani altrui (le donne libere erano puttane o streghe, quelle invece che si salvavano dalle mani dell'uomo erano le suore ma in loro prevaricava un altra forma di servilismo maschile: la religione non sempre femminile).
Spesso le donne non se ne accorgono, ma nella società fatta dal maschio a misura di maschio e per il maschio, la perversione e il male è l’unica porta che lo stesso maschio lascia libera alla donna, l’unico modo per farla sentir libera, ma nello stesso momento schiava della decadenza a cui il maschio partecipa e ne usufruisce. Persino nel medioevo alcune donne sceglievano il convento per sottrarsi alle dipendenze di un uomo, era l'unica via del bene, far la suora e non per pietà nè per carità. Fu la cultura a permettere uno spiraglio di libertà alla donna in quanto autonoma a livello sociale nella sua emancipazione e liberazione femminile.
Credo che le donne per essere libere (a differenza dell'uomo) non abbiano bisogno della schiavitù maschile (così come loro sottomettevano il potere della donna di cui avevano e hanno ancor paura)... lasciamoli stare, loro da soli sanno rendersi schiavi delle loro stesse passioni, come cane che si morde la coda prima o poi casca, quindi evitiamo la fatica di spingerli (nemmeno con il disprezzo o l'indifferenza), cascano da soli se non hanno le palle a posto, effetto della loro stessa ubriacchezza di prepotenza maschile. Percui non sono d'accordo con le donne che si uniscono a far ghetto chiuso per lasciare fuori i maschi, questo è un tipico comportamento MASCHILISTA, perchè sono stati i maschilisti per primi nella stotia a far fuori le donne da molti spazi nella società: le donne fuori dalla politica, dal lavoro, dalle scienze, dagli sport, dalle battaglie, dalla CHIESA..... perchè imitare un comportamento così infantile e insensato?


L'importante, secondo me, però è non cadere negli stessi errori dell estremismo, perchè spesso per mettere in equilibrio un estremo si passa senza accorgersi all'altro estremo, cioè oggi molte donne diventano MASCHILISTE senza accorgersene, imitano i maschi con lo stesso odio che lui le ha surrogato socialmente per secoli, allora (per esempio) molte donne dicono "facciamo a meno dell'uomo" ma questa scelta deve essere fatta col cuore senza odio o senza stupidità, altrimenti non faranno altro che copiare gli stessi erroti dei maschi: visto che l'uomo facendo a meno della donna per secoli (donne assenti al governo, nel campo del lavoro, nella scienza, dalla CHIESA ecc... e segregate in casa a fabbricare soltanto bambini e servizi domestici) non ha fatto altro che sommerge la cultura nella mancanza di sensibilità femminile cammufandola con l'adorazione morbosa e sessuofobica verso la donna...
Io penso che la donna per essere donna non abbia bisogno di un uomo quindi tanto meno di disprezzarlo, perchè potrebbe nascere nelle donne anche inconsciamente quello stesso disprezzo con cui loro temono la diversità. In poche parole: avete mai pensato alla persona che odia a morte i razzisti? non è in fondo anche questa persona un razzista verso quelli che odia e discrimina? Come il MIELE è assai difficile confrontarsi con queste paure rancori e discriminazioni senza che qualcosa subdolamente non si ci attacchi inconsapevolmente. Chi cammina con lo zoppo impara a zoppicare si suol dire ...

i maschilisti li alleviano le mamma: al bimbo gli regaliamo pistole, macchine, giocano con i soldi, costruzioni e diciamo loro di conquistare il mondo, mentre alle bambine cosa regaliamo? ferri per stirare, pentole, bambole da cambiare pannolini, ecc e diciamo loro che devono essere brave casalinghe così troveranno un uomo che le apprezzerà Questa era (per fortuna incomincia a cambiare) la stupida mentalità maschilista delle mamme della società precedente. Sono spesso le DONNE A FAR IL Maschio, per questo dietro un grande uomo è sempre possibile vedere l'ombra di una grande Donna e viceversa, dietro maschi inutili e mammoni e maschiliste si nasconde l'ombra di una mamma soffocante apprensiva e tutto far per il figliolo mai cresciuto.

LA DIVINITA' DELLA DONNA E LA DEVOZIONE DELL'UOMO

La donna è carne dietro la quale si nasconde uno spirito trascendente, incarna tutto (per questo è madre), quindi è anche natura che riflette il divino (il creatore ) e allora diventa poesia, linfa del pensiero, bellezza sensibile, anima del mondo, quindi mediatrice tra questo mondo e l’aldilà, in lei si aprono le porte del surreale, è votata all’immanenza, si rivela dono totale dove l’uomo trova la sua misura, la sua salvezza, il suo equilibrio, la sua avventura magica, la sua felicità… alla fine, la donna non può che essere la prova dell’esistenza di Dio. Queste sono le 7 splendenti luci che brillano nell’animo femminile, il riflesso della sua anima arcobalenica. Se l’uomo sapessi contemplare la donna nella sua verità, scoprirebbe che i sogni non possono creare niente di più inebriante, basterebbe amarla nella sua naturale purezza, perché è l’essere umano per eccellenza. In quest’incapacità maschile, gli uomini optano per sognare una donna inesistente e la donna lo segue, diventa inesistente anche lei.
Questa è la profonda ragione del perché è così difficile capire una donna, perché la sua essenza porta con sé un riflesso dell’assoluto del divino della creatrice (maternità), ma questo è polivalente, flessibile, multiforme, diverso, ma l’uomo non riuscendo a mettere insieme il complesso lo trova incoerente, donde l’apparenza della donna altrettanto incoerente quasi volubile non controllabile.
Da quanto detto possiamo affermare che, la classica lagna dell’uomo che dice di “non poter mai capire le donne” è una scusa palliativa pur di non riconoscere la sua incapacità ed ignoranza o, come disse Simone de Beauvoir, “sostituisce ad una deficienza soggettiva una resistenza oggettiva”. In altre parole, ciò che l’uomo non capisce, non sono in sé le donne, ma l’uomo stesso di per sé fa fatica a comprendersi di fronte alla donna, perchè sa che lui desidera la donna ma la donna non desidera l'uomo ma il solo desiderio di lui per il mondo femminile; anche la donna fa fatica a comprendere l’uomo, ma ci prova, l’uomo invece si trincera nella sua incapacità e la chiama impossibilita femminile: le donne sono incomprensibili. La donna è una promessa incompiuta (come Dio e la creazione in genere) mentre l'uomo rimane un incompiuto promettente (fa soltanto fare promesse che mai compie).
Da quanto detto possiamo affermare che, la classica lagna dell’uomo che dice di “non poter mai capire le donne” è una scusa palliativa pur di non riconoscere la sua incapacità ed ignoranza o, come disse Simone de Beauvoir, “sostituisce ad una deficienza soggettiva una resistenza oggettiva”. In altre parole, ciò che l’uomo non capisce, non sono in sé le donne, ma l’uomo stesso di per sé fa fatica a comprendersi di fronte alla donna, perchè sa che lui desidera la donna ma la donna non desidera l'uomo ma il solo desiderio di lui per il mondo femminile; anche la donna fa fatica a comprendere l’uomo, ma ci prova, l’uomo invece si trincera nella sua incapacità e la chiama impossibilita femminile: le donne sono incomprensibili. La donna è una promessa incompiuta (come Dio e la creazione in genere) mentre l'uomo rimane un incompiuto promettente (fa soltanto fare promesse che mai compie).
Mi disse una mia amica : "Perchè quando mi preguntano: "ma che lavoro fai?" e poi rispondo: "Sono casalinga" ... pensano che io non abbia un lavoro?" .... bella questa dissertazione,altro che filosofica, qui giace il perno della vita quotidiana e sociale.

ps: se doveste pagare la domestica e la babysitter non vi basterebbe il vostro stipendio maschile!!!!

ps: se doveste pagare la domestica e la babysitter non vi basterebbe il vostro stipendio maschile!!!!
Poi sul mondo lavorativo è la spina ancora dorsale e dolente nella parità per diversi motivi: il primo è che l'uomo ha sempre percepito nei soldi il suo potere, è un modo di dire agli altri quanto vali (visto che viviamo in un mondo materialista e non valiamo tanto per quello che SIAMO come persone, quanto per quello che ABBIAMO come proprietà o FACCIAMO come professione.... che tristezza!)
Per me però la donna è Donna anche senza soldi, altrimenti la penserei come tanti maschi, ovvio essendo i soldi il parametro del potere, è indiscutibile che all'uomo faccia paura una donna ricca, mentre la donna povera volendo e sapendo come fare, sa arriva all'uomo ricco, non è facile il contrario. Ma per me la donna, a differenza dell'uomo che usa il denaro, la bellezza, la fama e tanti altri giocatoli per autocompensare la mancanza di personalità, la donna sa fare anche a meno di queste inutili parità (che sono nella loro essenza maschiliste).
Il potere della donna è in quel dono che la natura ci ha dato: la debolezza (apparentemente passiva) di fronte alla quale tutta la fatica della storia e tutta l'attività del genere umano (maschile) si infrange prima o poi, perchè LUI sa (consapevole o meno, non importa) che o piangente tra le braccia di una donna o sorridente tra le gambe di una donna, è da una donna dove vuol sempre finite (e sfinire).
La donna nel mondo del lavoro è sempre in svataggio per il fatto di essere donna (si pensi a quante discriminazioni quando una donna rimane incinta al lavoro: sono mesi di stipendio pagati per NULLA secondo il datore di lavoro; pensate a quante donne non possono fare le ore estraordinarie perchè hanno da farle a casa e ciò vien visto come una mancanza di impegno extra, e via dicendo), povere donne hanno voluto lavora come l'uomo e adesso si trovano con doppio lavoro fuori e a casa, quindi a rimetterci sempre e LEI, la donna.






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