domenica 24 aprile 2011

V ... VERGINITÀ

V ... VERGINITÀ




Verginità ... 
castrazione mentale 
castità spirituale 
o astinenza forzata?






   È il corpo delle donne la merce più redditizia del libero mercato


   La politica ha a che fare con le relazioni di potere in ogni aspetto della nostra vita, pubblica o privata che sia. Tutto è politica, anche i rapporti sessuali consumati nelle camere da letto: se ci sono due persone in una camera, questa è una relazione di potere. I libri sacri parlano di guerra, di relazioni di genere, di denaro, di classi sociali, di razze e di tutte le altre cose che fanno parte della nostra vita materiale e morale. La politica è un gioco basato sull’inganno. In quanto ideologia politica, anche la religione è un gioco. 

   In ogni religione le donne sono oppresse – da sempre Dio appartiene al genere maschile. Come ogni altra ideologia politica, il femminismo è un gioco. 


   Nel potere del patriarcalismo la donna era oggetto, quindi merce, la verginità il mezzo di garanzia di oggetto non usato. Se pensate che la donna era tenuta alla verginità fino al matrimonio in segno di onesta e rettitudine, mentre l'uomo no, quindi se l'uomo era vergine era un coglione, se la donna era vergine era una brava ragazza, se l'uomo era navigato era una don Giovanni (oggi playboy e figo) se lei non era vergine era una troia (persino rischiava la lapidazione, come avviene ancor oggi in alcune culture orientali). La verginità come la carta di un regalo non chiuso (di fatto l'imene vaginale è come un velo) era segno di integrità, di dono totale, quindi l'uomo si prendeva una donna tutta sua, il che garantiva prova di originalità e autenticità. 


     
   La verginità fu imposta alla donna dalla mentalità PATRIARCALE per assicurarsi il primato della progenie, l'uomo voleva figli soltanto suoi (anche questa è la radice della monogamia), la donna era una proprietà come la progenie. La donna in quanto oggetto non era degna di attenzione nè di piacere se era un oggetto già usato!!! 
   Per la donna la verginità aveva un significato di dignità morale, ma l'uomo era ben contento di infrangere questa dignità ... non vedono l'ora di trovare vergini... ma oggi sono rimaste ben poche, perchè già in tenera età i giovani incominciano ad avere rapporti sessuali. ecco perché nel boom del sesso facile usa e getta, la verginità molti la vedono come un valore medioevale che si perde nel tempo, come un abitudine ormai poco di moda. 



   LE CINTURE DI CASTITÀ
 
   Per continuare a garantirsi il primato e l'autenticità dei figli, nell'assenza del maschio la donna veniva incastrata (castrare è talvolta sinonimo di castità) con le classiche cinture di castità forzata. 
   ma il medioevo è lontano soltanto nel tempo, non nelle intenzioni, perché  ultima trovata dal mondo della tecnologia proviene e viene realizzata nel campo dell’intimo femminile, una ditta infatti ha creato.. pensate.. voi una lingerie dotata di sistema GPS incorporato che garantisce la localizzazione del portatore della lingerie, in altre parole una vera e propria cintura di castità high tech 


   La purezza però non è una questione di fisico ma di anima mente e cuore, perchè una donna può essere infedele col cuore col pensiero con la coscienza, può avere figli soltanto tuoi ma non amarti, può avere la cintura nella vagina ma il suo pensiero e il suo cuore può essere libero altrove nel cuore di un altro uomo. 

   Una prostituta, dentro la cui vagina sono passati centinaia di uomini, potrebbe avere un cuore intatto perchè non ha mai amato nessuno (Strano vero? eppure ci sono tante puttane vergini!).



  
Una ragazza può arrivare Vergine al matrimonio eppure senza l'imene che lo potrebbe aver lacerato da sé con la masturbazione, quindi la verginità fisica non corrisponde sempre a quella del cuore e tanto meno a quella della mente. 






   Verginità o castità?
   
   
   Noi siamo nati per amore e per amare (almeno questo si spera), il tutto attraverso il sesso, il dono di sé all'altro nel corpo. Il sesso è una parte essenziale della nostra vita. Chi non ha un'attività sessuale (tipo i consacrati alla religione) deve avere un altra dedizione minima PARI a quella sessuale, altrimenti il suo IO si fossilizza, donde le persone acide zitellone amare scontrose, perché senza una dedizione d'amore il io si ripiega su di sé e le nevrosi caratteriali emergono. Con questo non vuol dire che tutti quelli che si dedicano al signore, i consacrati alla castità siano veramente persone sante, lo si deve quanti frati e suore sono dei zitelloni amari e scontrosi. Molti pur senza il sesso hanno saputo scaricare questa forza in un altra dedizione come l'arte, la musica, la scienza (non per caso i più grandi geni della storia erano dei solitari). Non si può fare a meno del sesso, o lo si trasforma in passione per qualcos'altro o si diventa maniaci dipendenti da qualche vizio. 

   Non dimentichiamo che nel medioevo le donne non avevano tante opportunità per essere indipendenti, tranne l'essere streghe puttane o monache. Molte sceglievano queste tre strade solo per essere se stesse e liberarsi dall'oppressione maschilista. Tra le pagine in internet un bel pensiero è questo di Miriam della croce  (su Veronica Tussi): 


   Una volta molte erano le monache che entravano in convento perché costrette dai familiari. Ce n’erano alcune però che “sceglievano” la via del monastero come male minore. Il loro ragionamento a un dipresso doveva essere questo: “Se la do (la verginità) al marito, diventerò sua schiava e uno strumento per mettere al mondo pargoletti a suo piacimento; se la dedico al Signore (sempre la verginità) sarò sua devota serva, ma avrò la possibilità di studiare, di dedicarmi a ciò che mi piace, suonare, cantare, scrivere, leggere, pregare e pensare, fingere di pregare e pensare”. Fortunate, sempre che qualcuno non le denunciasse, altrimenti erano guai seri, le monache lesbiche, giacché non solo si sottraevano alla schiavitù resa ancora peggiore dalla loro omosessualità, ma avevano anche la possibilità di vivere meravigliosi segreti amori tra le mura del monastero. Splendida ineffabile libertà nella prigionia. Ancora più fortunate le monache lesbiche qualora, grazie alla loro intelligenza, giungessero a rendersi conto che come tutti gli amori, anche il loro era benedetto da Dio.

   
   La verginità come cosa rara è preziosa, quindi costosa
   Oggi in quanto la verginità non ha più né l'aureola di un tempo e tanto meno la consuetudine sociale come costume e norma, è una prassi che diventa rara quindi preziosa sicché molti la cercano a caro prezzo e, come era da aspettarci in una società di consumo, nascono i reality TV dove i partecipanti sono vergini e persino dove viene messa la verginità all'asta


   In un nuovo livello basso di realty-TV, l'affare dissoluto è il frutto di un film-maker di Melbourne,J ustin Sisely,  che progetta di trasformarlo in un documentario.
   Justin Sisely ha speso più di un anno di reclutamento di ragazze e ragazzi vergini disposti a mettere all'asta se stessi sulla macchina fotografica.
   Tuttavia, egli affronta di essere accusato di prostituzione se va avanti con l'accordo sul suolo australiano.
   Parlando per la prima volta dal selezionando i suoi sudditi, Sisely ha detto che  ora è prevista un'asta faccia a faccia nello stato americano del Nevada - sede di "Sin City" Las Vegas - con gli offerenti nella stessa stanza come quelli che mettono in vendita all'asta la loro verginità.
Sisely versa ad ogni vergine $ 20.000 e loro riceveranno anche il 90 per cento del prezzo di vendita, il restante 10 per cento va al bordello del Nevada dove l'asta si terrà.
   A sentire i ragazzi e ragazze partecipanti, si percepisce che oltre alla somma di denaro ci siano anche altre ragione per le quali vendete la verginità: 

   21 anni, da Sydney, usa lo pseudonimo Veronica, e racconta che i suoi genitori erano furiosi quando ha detto loro che aveva  intenzione di vendere se stessa. La ragazza afferma di aver aderito al  controverso progetto per guadagnare denaro ma anche  per modificare visione che ha del sesso. ”Tecnicamente sto vendendo la mia verginità per soldi, e questo di solito viene classificato come prostituzione, ma non sarà una cosa abituale per me, così nella mia testa posso ripetermi che non ho intenzione di essere una prostituta“, dichiara. Un vergine di sesso maschile, che si presenta come Alex, 20 anni, dice di voler sfruttare l’occasione per conoscere qualcuno. Un altro candidato, noto come Ronan, si è detto stanco di aspettare la ragazza giusta e di voler prendere in considerazione tutte le offerte che riceverà. John si è detto disposto a fare sesso indifferentemente con un offerente maschio o femmina. ”Il denaro è un buon incentivo, ma sono molto più emozionato per il passo che sto per compiere” ha detto. Il progetto ha fatto infuriare molti politici sostenitori dei valori della famiglia. 
la prima volta

   Oggi i giovani iniziano troppo presto la loro attività sessuale, anche se iniziano con giochi soft di accarezzamenti e masturbazioni mutue, ben presto passano ai rapporti veri e propri. La prospettiva del primo rapporto sessuale genera sempre una miscela di curiosità, preoccupazioni, incertezze e anche paure che possono contrassegnare il clima e la qualità dell’esperienza. Ciò è determinato da ragioni di ordine psicologico ed emozionale, ma anche dal contesto culturale nel quale il soggetto vive e dal credo religioso che egli segue. Questa esperienza tuttavia rappresenta un momento molto speciale nella vita di una persona e dovrebbe essere affrontata in modo sereno, partecipe, desiderato e seguendo i propri ritmi interni. Così come il divieto e quindi il sentimento di colpa che la sua trasgressione può generare, altrettanto negativa è la sensazione di obbligo nel quale si può inserire.
  Il più grande problemi è che spesso i giovani si trovano soli in questo periodo, non si fidano dei genitori per raccontare queste sensazioni ed emozioni (temono di essere o giudicati o ripresi), si confidano di solito tra amici altrettanto giovani e quindi immaturi. 

   Per gli adolescenti maschi può essere vissuta come una necessità obbligatoria di iniziazione, che può quindi prescindere da un coinvolgimento affettivo ed emotivo con la partner. Il brano di amici spesso li spingi a fare gli adulti, a raccontare le prime esperienze il che li condiziona molto all'avventura cieca. 

   Per le adolescenti invece il primo rapporto sessuale è profondamente desiderato dentro un contesto di devozione romantica ed amorosa, perché la donna ha più bisogno della certezza per darsi. Spesso però essendo immature di lasciano coinvolgere da subdoli raggiri sentimentali, può essere sperimentato senza una vera disponibilità laddove il partner si ponga in una posizione ricattatoria (tipo: visto che siamo fidanzatini e mi ami perché non me la dai?). Non è infatti raro che vengano fatte pressioni alla ragazza dando all’esperienza il significato di una prova d’amore. Questo tipo di prove passano per altri comportamenti e non c’è un momento necessariamente giusto per avere il primo rapporto sessuale, come pure non c’è un’età particolarmente adeguata.

   
   Chi non si sente pronto per sperimentarlo è bene quindi che non si forzi, né si lasci forzare. Dalla qualità di quella prima esperienza molto dipendono infatti, spesso per molto tempo, anche le successive. La tempesta emozionale che le si può associare porta sovente anche a trascurare la messa in atto di pratiche contraccettive e di protezione verso le malattie sessualmente trasmesse. Disporsi al primo rapporto sessuale implica anche la necessità di essere consapevoli degli eventuali rischi e porre in essere misure idonee ad evitarli. La “prima volta” è quindi un’esperienza che non deve prescindere dal contatto pieno con le proprie emozioni, i propri tempi, la propria disponibilità, il proprio desiderio e anche da qualcosa di più prosaico, ma molto utile: il preservativo, dobbiamo sfatare quella leggenda metropolita assurda che dice "non si rimane incinta quando si è vergine" ... è totalmente falso, se la vergine è in un periodo fertile rimane incinta lo stesso. 
Paura del dolore e del sangue?


   Non sempre si perde del sangue, perché dipende dalla forma dell’imene. Questa formazione ha forma, consistenza ed irrorazione sanguigna variabile. Così, se è molto sottile la sua lacerazione, con il primo rapporto sessuale non comporterà alcuna perdita ematica. Come pure, evidentemente, se, come qualche volta accade, non è presente e se è così elastica da non rompersi durante i rapporti sessuali.


  D'altra parte, per ciò che riguarda il dolore, non è la rottura dell'imene in sé ciò che causa il dolore, la rottura dell’imene può, al più, dare un piccolo fastidio transitorio, non è un muscolo per causare uno strappo lacerante, è una sottile pellicola .


 Più frequentemente il dolore nasce da una tensione che si manifesta quando l’esperienza non è davvero desiderata, quando è vissuta con sensi di colpa, quando è temuta una gravidanza e quando vi è un disagio nei confronti del proprio corpo; se i muscoli della vagina sono troppo tesi, anche in una donna non vergine (come quelle che stuprano ad esempio) il dolore è atroce, ma nn per la verginità. In questi casi la tensione si ripercuote sul rilassamento della muscolatura vaginale (in particolare dell’ingresso della vagina) e sul livello di eccitazione (con conseguente mancanza di lubrificazione) che potranno essere i responsabili del dolore.
 Occorre sviluppare la confidenza con il proprio corpo, conoscerlo a poco a poco, scoprire quali sono i punti più sensibili, i gesti ed i movimenti preferiti. E, soprattutto, senza paure e timori. il nostro corpo ha un infinità di secreti, di punti nascosti di piacere ed eccitazione e riuscirci ad scoprirli tutti durante la “prima volta” è un po’ difficile. Dunque non pensare mai che tutti i rapporti sessuali saranno come quello della prima volta, anzi quello sarà soltanto un gradino di crescita, gli altri tutti da scoprire. 

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