giochiamo col sesso non con la vita
In medicina, una malattia venerea (o malattia trasmissibile sessualmente - nota anche con l'acronimo MTS) è una malattia infettiva che si trasmette o diffonde principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali. Il nome attribuito a questo genere di malattie si riferisce a Venere, dea mitologica dell'amore.
Le malattie trasmesse sessualmente fanno parte delle malattie infettive. Sono molteplici malattie causate da batteri, virus, funghi o parassiti. In genere si trasmettono tutte per via sessuale, ma si differenziano per il livello di contagio, il decorso della malattia e le possibilità di cura e prevenzioni.
Le malattie veneree classiche (per es. la sifilide e la gonorrea) non incutono più tanta paura da quando sono comparsi gli antibiotici.
Contro l’epatite B, una grave malattia trasmessa anch’essa sessualmente, esiste da tempo un vaccino.
La malattia piùtemuta oggigiorno è senz'altro l’Aids poiché non è stato ancora messo a punto un farmaco in grado di vincere la malattia e non esiste ancora un vaccino.
Ogni anno in tutto il mondo 330 milioni di persone contraggono una malattia a trasmissione sessuale. La più diffusa è la tricomoniasi (120 milioni di casi), seguono le infezioni da clamidia (50 milioni) e la gonorrea (3 milioni). Il numero dei sieropositivi è stimato attualmente a 33,6 milioni.
Le malattie veneree classiche (per es. la sifilide e la gonorrea) non incutono più tanta paura da quando sono comparsi gli antibiotici.
Contro l’epatite B, una grave malattia trasmessa anch’essa sessualmente, esiste da tempo un vaccino.
La malattia piùtemuta oggigiorno è senz'altro l’Aids poiché non è stato ancora messo a punto un farmaco in grado di vincere la malattia e non esiste ancora un vaccino.
Ogni anno in tutto il mondo 330 milioni di persone contraggono una malattia a trasmissione sessuale. La più diffusa è la tricomoniasi (120 milioni di casi), seguono le infezioni da clamidia (50 milioni) e la gonorrea (3 milioni). Il numero dei sieropositivi è stimato attualmente a 33,6 milioni.
Le malattie veneree sono state fonte spesso di forte riprovazione sociale, essendo spesso associate a comportamenti considerati immorali. Questo ha rallentato o limitato le misure adatte per contenere l'infezione (isolamento e anche emarginazione del soggetto coinvolto), o il ricorso alla stessa terapia, spesso praticata in clandestinità. La scarsa informazione e la non assistita prostituzione hanno poi peggiorato la situazione permettendo una diffusione talvolta epidemica di tali malattie. Attenzione però, il luogo più comune è pensare che le prostitute sono tutte malattie per la percentuale elevata al rischio del contagio vista la loro prolifera attività sessuale, ma questo non conta, perché spesso (ahimè l'ho constatato personalmente) la prostituta ha una grande quantità di rapporti ma li fa sempre col preservativo(salvo l'eccezione della prostituta di bassa categoria), mentre tante donne molto corrette, sposate signore di classe, con gli amanti fanno rapporto senza preservativo, ingoio, sesso con la mestruazione ed altro, con la scusante che il partner è uno conosciuto (non vi fidate di nessuno, se è un partner clandestino ne farà altre di attività clandestine).
Il contagio avviene generalmente durante i rapporti sessuali attraverso il contatto diretto di liquidi organici infetti (sperma e secrezioni vaginali) con le mucose. Gran parte delle malattie veneree, in particolare le infezioni da herpes, sono trasmissibili anche tramite rapporti orali, baci e petting (contatto diretto con i liquidi organici infetti). Il contagio può anche prodursi tra una madre sieropositiva e il feto o il neonato.
Alcune malattie veneree (epatite B/C, Aids e sifilide) possono essere trasmesse tramite le trasfusioni di sangue e i prodotti ematici o lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti. Alcune infezioni si contraggono tramite l’uso in comune di asciugamani, articoli da toeletta e altro, ma si tratta di casi estremamente rari. Un contagio con goccioline (tosse, starnuti) è escluso. Nei comuni contatti sociali (lavori di casa, ufficio, mezzi pubblici, viaggi e simili) è impossibile infettarsi a condizione che si rispettino le abituali norme igieniche.
La maggior parte delle MST (ad eccezione soprattutto dell’epatite B e dell’Aids) si manifesta inizialmente nelle zone del corpo in cui è avvenuto il contatto, quindi sul pene, nella vagina e sulle labbra della vulva. Possono essere colpiti anche l’ano e la cavità orale. Alcune di queste malattie sono semplicemente fastidiose, altre invece molto pericolose: se non curate possono estendersi a tutto il corpo e causare danni in parte gravi e irreparabili, come sterilità, lesioni cerebrali o cecità.
La maggior parte delle MST (ad eccezione soprattutto dell’epatite B e dell’Aids) si manifesta inizialmente nelle zone del corpo in cui è avvenuto il contatto, quindi sul pene, nella vagina e sulle labbra della vulva. Possono essere colpiti anche l’ano e la cavità orale. Alcune di queste malattie sono semplicemente fastidiose, altre invece molto pericolose: se non curate possono estendersi a tutto il corpo e causare danni in parte gravi e irreparabili, come sterilità, lesioni cerebrali o cecità.
L’infezione da HIV è attualmente una dei tipi di malattia più pericolosa. In base alle attuali conoscenze l’Aids, che costituisce lo stadio finale dell’infezione, si manifesta in media 12 anni dopo il contagio e può portare alla morte. vediamo per alcune del più diffuse e conosciute:
Etimologicamente significa (gonos =seme + reo = scorro) perdita del seme, infatti il sintomo principale sono le perdite uretrali dei liquidi. La gonorrea è provocata da un batterio (Neisseria gonorrhoeae). A due – sette giorni dal contagio la malattia si manifesta con minzione dolorosa e con una secrezione giallo verdastro mucopurulento dal pene e dalla vagina. Talvolta non si osservano questi sintomi nella donna.
Se la malattia non viene curata possono insorgere nell’uomo complicanze come infezioni della prostata e del condotto spermatico, nonché epididimiti. Nella donna l’utero, le tube e le ovaie possono subire lesioni tali da causare sterilità. In uno stadio tardivo della malattia i batteri si diffondono in tutto l’organismo, colpendo specialmente le articolazioni e la regione epatica (periepatite acuta), le parti infette possono essere anche la cervice uterina, il retto, la faringe, e per diffusione ematogena possono riguardare anche l'artrite, l'epatite e la miocardite.. La diagnosi della gonorrea si effettua mediante esame microscopico o colturale della secrezione. La gonorrea è guaribile con gli antibiotici.
La terapia maggiormente utilizzata è la somministrazione di penicillina, già in uso dal 1970. In alternativa si possono usare diverse tipologie di antibiotici. Può essere utilizzato anche ilceftriaxone.
È da considerare che spesso, senza accertamenti di laboratorio, la gonorrea non è distinguibile da una uretrite non gonococcica da clamidia, per cui viene anche utilizzata ladoxiciclina in combinazione con le betalattamine sopra nominate.
È da considerare che spesso, senza accertamenti di laboratorio, la gonorrea non è distinguibile da una uretrite non gonococcica da clamidia, per cui viene anche utilizzata ladoxiciclina in combinazione con le betalattamine sopra nominate.
La sifilide è causata da un batterio, la spirocheta pallida (Treponema pallidum). Nel decorso della malattia si distinguono quattro stadi. Nello stadio primario la sifilide si manifesta, dopo un periodo di incubazione di tre settimane circa, con la formazione di un nodulo indolore (ulcera dura o sifiloma) nel punto di inoculazione (solitamente sul pene o nella vagina). Le ghiandole linfatiche più vicine si ingrossano.
Solitamente il sifiloma scompare anche se non è curato. Ma se non si cura dopo circa sei settimane la malattia entra nello stadio secondario: i batteri invadono tutto l’organismo provocando eruzioni cutanee, febbre e tumefazione dei linfonodi. Queste manifestazioni cutanee scompaiono dopo 1–2 settimane ma recidivano nel corso degli anni.
Senza cure appropriate dopo vari anni si manifesteranno lesioni a carico degli organi interni, specialmente del sistema nervoso: nello stadio terziario sarà colpito il midollo spinale (disturbi motori) e nell’ultimo stadio il cervello (demenza). La diagnosi si basa sull’ esame microscopico e sul test sierologico per la sifilide, test che dà risultati affidabili a 3 settimane dal contagio. Una cura di antibiotici (p.es. penicillina) nello stadio precoce porta alla completa guarigione. In seguito si potranno eliminare i batteri con gli antibiotici, ma i danni organici prodottisi negli stadi III e IV saranno irreversibili. Durante la gravidanza la sifilide può causare danni gravissimi al feto: attraverso la placenta al feto che presenta in tal caso un quadro di sifilide connatale con malformazioni che possono interessare: la cute e le mucose, l'apparato scheletrico, l'occhio, il fegato, il rene e il sistema nervoso centrale.
Le infezioni da clamidia sono assai diffuse in Europa e vengono causate da batteri Chlamydia trachomatis. Esse sono causa di fastidiose infezioni genitourinarie che comportano forte prurito e bruciori durante la minzione. Nell'uomo possono essere colpite la prostata e l'epididimo, nella donna anche la vagina, l'utero, le tube e le ovaie, con conseguente sterilità o gravidanza tubarica. L'infezione decorre spesso senza disturbi e può essere facilmente curata con antibiotici. Il contagio neonatale è frequente ed è associate a forme di congiuntivite, infezione genitale e polmonite del neonato.
Herpes genitali
Il virus chiamato Herpes simplex di tipo I può colpire non solo le labbra ma anche i genitali, le natiche o la zona anale. Si parla in questi casi di Herpes genitale, una malattia infettiva e contagiosa caratterizzata dalla comparsa di vescicole dolorose sulla pelle e sulle mucose dell'area genitale. Nonostante questo tipo di herpes sia spesso causato da un altro ceppo virale, chiamato herpes simplex di tipo II, anche gli herpes simplex di tipo I possono colpire la zona dei genitali e quindi con un pompino passare anche alle labbra della bocca.
A tre – sette giorni dall’infezione compaiono nella zona genitale piccole vescicole molto pruriginose e dolorose contenenti un liquido contagioso. Inoltre possono manifestarsi altre patologie come l’ingrossamento dei nodi linfatici e stati febbrili. La diagnosi si effettua esaminando direttamente il liquido delle vescicole oppure tramite l’esame del sangue. L’herpes si cura con farmaci antivirali (per es. l’aciclovir), ma il virus può sopravvivere e annidarsi nel tessuto nervoso restando a lungo inattivo. Dopo anni può riattivarsi e causare una recidiva: in questi casi il quadro clinico è però generalmente meno virulento. Le gestanti affette da herpes genitale possono contagiare il neonato al momento del parto e causargli gravi malattie (per es. l’encefalite).
L'organo per eccellenza che l'epatite colpisce è il fegato, ma come L'AIDS il suo sangue infetto è in gioco nei giochi erotici e sessuali. Esistesse una sola epatite, i discorsi risulterebbero molto più semplici. Ma non è così, e in medicina si distinguono diverse malattie che hanno tutte diritto a questo nome. Tra queste vi è l’epatite virale che però, a sua volta, non è un’entità unica, ma differenti malattie. L’esistenza di diverse epatiti virali, ovviamente, è dovuta al fatto che ciascuna forma è causata da un virus differente e hanno, come si vedrà, caratteristiche molto diverse. Un’avvertenza generale: nella denominazione internazionale, i virus dell’epatite sono conosciuti come HAV, HBV eccetera, che sta per Hepatitis A Virus, Hepatitis B Virus eccetera, che significa virus dell’epatite A, B eccetera.
Quante sono le epatiti virali
A oggi sono cinque più una, che ha però caratteristiche molto particolari (epatite G). Ci limitiamo a le prime due, perché le altre sono pressapoco molto simili a queste prime:
Quante sono le epatiti virali
A oggi sono cinque più una, che ha però caratteristiche molto particolari (epatite G). Ci limitiamo a le prime due, perché le altre sono pressapoco molto simili a queste prime:
Epatite A: si trasmette attraverso cibi e acqua contaminati e i contatti interpersonali, quindi la sua diffusione è legata alle condizioni igieniche generali, in particolare la contaminazione da parte di materiale fecale di persone infette; a chi piace come pratica sessuale leccare l'ano, quindi state attenti a chi leccate il culo, non sempre vale la pena, il che, in parole povere, vale in situazioni molto diverse: dal cuoco che non si è lavato le mani dopo essere andato in bagno agli scarichi fognari che contaminano acque dalle quali si prelevano frutti di mare. Non a caso il cattivo stato degli acquedotti e delle fogne sono spesso causa di endemia dell’infezione (in Italia è il caso della Puglia). Provoca una malattia acuta che nei bambini causa pochi sintomi e può anche passare inosservata, mentre negli adulti è decisamente più grave: produce ittero, costringe a letto per qualche settimana e a volte ha code abbastanza lunghe. Tuttavia non diventa un’infezione cronica e le forme mortali (fulminanti) sono rare. Esiste un vaccino.
Epatite B: si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto, quindi trasfusioni, uso di siringhe e altri strumenti medici non sterili, rapporti sessuali orali, genitali e anali non protetti (senza il profilattico o condom) con persone portatrici del virus. E’ anche molto facile la trasmissione dalla madre al bambino al momento del parto. Se contratta in giovane età diventa molto spesso cronica: nel 90% dei casi nei neonati, nel 50% tra i bambini. Tra gli adulti, invece, cronicizza solo nel 5 % dei casi. Esiste un vaccino, obbligatorio per legge dal 1991.
Le cosiddette piattole (i pidocchi del pube) sono piccoli insetti che si insediano tra i peli del pube. A occhio nudo sono visibili sia gli insetti che le uova (lendini) fissate ai peli. L’infestazione causa soprattutto un forte prurito. La pediculosi è una malattia innocua e si cura con una speciale emulsione.
Questi insetti si trasmettono per contatto diretto (rapporti sessuali, ma anche in letti poco puliti e spogliatoi-bagni di locali pubblici) e colonizzano principalmente la zona genitale. In parassitosi intense si possono localizzare anche nei peli delle gambe, del petto e sotto le ascelle. L'unico sintomo riscontrabile dall'uomo è il prurito, ma dovuto alla saliva anticoagulante iniettata durante il pasto e a piccole infezioni localizzate, da non escludere quindi anche la vagina o il pene fino a causare delle ferite (ovvio in casi dove la pulizia della persona sia davvero quasi inesistente).
Un condiloma è una verruca causata dal Papillomavirus localizzata nelle mucose vaginali, anali, sui genitali maschili (dove spesso è localizzato in forma latente) e sul perineo.
Se non curato e opportunamente rimosso, il condiloma può a volte sviluppare il tumore della cervice o del retto.
Vista la sua localizzazione è una patologia sessualmente trasmissibile cui spesso nemmeno mezzi come il preservativo dànno protezione: il contagio avviene per sfregamento tra i tessuti.
Possono avere una causa virale (CONDILOMI ACUMINATI da virus del papilloma), presentandosi sugli organi genitali entro 2 settimane dal rapporto contagiante, e sono queste ora le Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) più diffuse in assoluto, molto pericolose, per altro, perché nelle donne possono degenerare in tumori maligni; inoltre, NON esiste vaccino preventivo, e possono essere solo solo estirpati chirurgicamente o "bruciati", ma purtroppo facilmente recidivano.
Un altro tipo di CONDILOMI, detti Piani sono invece lesioni a cavolfiore grandi e umide, soprattutto a livello delle pieghe inguinali e genitali o fra le natiche, e rappresentano alcune delle lesioni della fase secondaria, comparendo a distanza di oltre 2 mesi dalle ulcere primarie descritte prima.
Si chiama genericamente vaginite una infiammazione acuta o cronica della vagina, parte dell'apparato genitale femminile. Si distingue in vaginite primaria quando l'infiammazione ha origine nella vagina e vaginite secondaria quando l'infiammazione ha origine in una sede vicina. Spesso l'infiammazione si estende anche alla vulva e in questo caso si parla più propriamente di vulvovaginite.
La vaginite è una condizione comunissima: 75 donne su 100 vanno incontro a vulvovaginite da infezione micotica nel corso della propria vita, e nel 90% dei casi si tratta di candidosi; in circa la metà di questi casi si va incontro ad almeno una recidiva, e il 5% delle donne in età adulta soffre addirittura di più casi di vulvovaginite da candidosi durante l'anno. Le infezioni in generale rendono conto del 90% dei casi in età fertile. Nota anche come vaginosi, è causata principalmente dalla Gardnerella vaginalis, un batterio presente abitualmente nell'ambiente vaginale e spesso associato ad altri batteri. Nella donna con vaginosi la secrezione vaginale è più abbondante che di norma, di cattivo odore (odore di pesce), densa, lievemente schiumosa, associata a prurito lieve. I neonati non assistiti con le dovute cure e pulizie possono rincorrere a gravi infezioni di vaginiti e candide, il fungo della candida e sensibilissimo, fattori come il ph (umidità) con residui di orina ermeticamente chiusi da una semplice mutandina (o pannolini) troppo stretti e lasciati a lungo tempo, può causare l'ambiente favorevole per la sua fermentazione.
Quello che comunemente si definisce Candidaè in realtà un disturbo femminile molto diffuso che dal fungo responsabile prende il nome ma è anche detto vulvo-vaginite o candidosi.
Si tratta di un’alterazione delle mucose vaginali a causa della presenza in valori alterati di questo agente micotico che dà vita ad un episodio infettivo, in taluni casi recidivante.
Si tratta di un’alterazione delle mucose vaginali a causa della presenza in valori alterati di questo agente micotico che dà vita ad un episodio infettivo, in taluni casi recidivante.
La trasmissione sessuale è possibile ma non certa e l’ambiente favorevole alla proliferazione dell’infezione rende soggette al rischio un’altissima percentuale di donne, specie dopo la gravidanza, in presenza di patologie da immunodeficienza o dopo una cura prolungata a base antibiotica o cortisonica. In alcuni casi è stata riscontrata una maggiore frequenza nelle donne che assumono contraccettivi orali.
Prurito, bruciore e secrezioni lattiginose sono i sintomi più evidenti. Si curano con una terapia locale antifungina a base di ovuli e lavande coadiuvate in alcuni casi anche dall’assunzione di fermenti intestinali. Un’accurata igiene, biancheria intima confortevole e in fibra naturale e una corretta detersione aiutano a prevenirne la comparsa.
La proctite è l'infiammazione del retto.Le sue cause possono essere molteplici. Se nell'ano viene introdotto un pene un vibratore sporco o dite sporche o infette, ecco allora il via ad un infezione rettale.
Giardiasi, shigellosi, salmonellosi, infezioni da Campylobacter, amebiasi ed altre infezioni parassitarie intestinali sembrano tutte essere trasmesse sessualmente tra i maschi omosessuali talora con elevatissimi livelli di incidenza. Queste infezioni si sono rapidamente diffuse tra la popolazione omosessuale in virtù dei contatti multipli spesso anonimi, di tipo anale, come anche delle pratiche sessuali che comportano contatti oro-anali. Questi comportamenti si sono modificati radicalmente negli ultimi 10 anni, dopo l'avvento della infezione da Hiv e dell'Aids. La proctite è divenuta tra gli omosessuali un problema frequente, ma anche una donna etero può contrarre l0infezione con un rapporto anale con un maschio infetto. I primi studi attribuiscono la proctite al trauma legato al rapporto anale. Tuttavia studi microbiologici hanno dimostrato la presenza di germi ben precisi quali cause delle proctiti. I più frequenti sono il gonococco, il virus dell'Herpes simplex 2, la clamidia, il treponema pallidum, il Campylobacter. Quindi non è in sè il rapporto anale, ma il contatto dell'ano con soggetti infetti e malati.
La proctite si osserva in uomini e anche donne che si sottopongono a rapporti passivi con uomini che abbiano in sede uretrale una infezione ad opera di uno dei germi elencati. Nel 40% dei casi sono presenti più germi contemporaneamente e i sintomi sono aspecifici per i diversi germi in causa.
La sintomatologia della proctite è rappresentata da dolore rettale, bruciore, senso di tenesmo rettale (stimolo a defecare), secrezione anale purulenta, sanguinamento alla defecazione. L'enterite è caratterizzata da diarrea a volte ematica, dolori crampiformi addominali, nausea e raramente vomito, meteorismo addominale. La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente, sulle sue abitudini sessuali, sulla identificazione dello o degli specifici germi in causa tramite l'isolamento delle feci. E' importante il trattamento dell'eventuale partner abituale e i consigli del medico.
Il virus dell'immunodeficienza umana (HIV, acronimo dall'inglese HumanImmunodeficiency Virus) è il virus responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). A tutt’oggi sono noti due tipi di virus (HIV-1 e HIV-2) con numerosi sottogruppi. Tra il momento del contagio e l’insorgere della malattia vera e propria (Aids conclamato) trascorrono in media 12 anni. In questo periodo le persone contagiate possono trasmettere il virus ad altri senza rendersene conto. In presenza di altre malattie sessuali classicheŸ (specialmente la sifilide) si è maggiormente esposti al rischio di contagio con il virus dell’Aids. La diagnosi dell’infezione HIV avviene mediante l’analisi del sangue (test degli anticorpi HIV). A tutt’oggi la malattia è inguaribile e può portare alla morte. Un accertamento precoce dell’infezione e l’adozione di appropriate misure terapeutiche permettono di ritardare l’insorgere della malattia e di migliorare la qualità della vita del paziente. In un prossimo futuro sarà disponibile alcun vaccino?.......
Il virus presenta diverse modalità di trasmissione. La trasmissione sessuale, la trasmissione ematica, quella parenterale ed infine quella verticale (madre-figlio). La più diffusa (85%) è quella sessuale seguita dal contatto con sangue od emoderivati infetti. Nei paesi in via di sviluppo particolarmente importante è la trasmissione verticale; questa può avvenire sia durante la gravidanza per passaggio trans-placentare (20-40%), sia durante il parto (40-70%) ed infine nell'allattamento (15-20%). Vanno infine ricordati i rischi derivanti dall'uso di materiale medico-dentistico non sterilizzati e dal contatto del personale sanitario o di laboratorio con campioni infetti.
La trasmissione sessuale è attualmente la modalità più diffusa di infezione. Agli inizi dell'epidemia gli omosessuali erano la categoria esposta (in maniera arbitraria e infondata) ma attualmente l'infezione è prevalente tra gli eterosessuali che in molti paesi costituiscono gli individui più a rischio. Il virus si isola dal fluido seminale o come particella libera o all'interno delle cellule mononucleate. Si è visto che esso aumenta nel caso di stati infiammatori coinvolgenti i genitali a seguito del richiamo di elementi del sistema immunitario. HIV si identifica inoltre nello striscio cervicale e nel fluido vaginale (per cui anche una leccatina di passera è rischiosa se questa è infetta)
Tra le modalità di rapporti sessuali, quello anale viene considerato più a rischio di infezione. Ciò perché la funzione di barriera dell' intestino nella zona anale è piuttosto bassa, essendo quest’ultimo costituito da una membrana piuttosto sottile. A seguito di ciò è molto più facile traumatizzare l'epitelio anale, anche a causa della minor lubrificazione naturale, durante un rapporto creando così delle lacerazioni più o meno grandi che facilitano l'inoculazione del virus.


























Nessun commento:
Posta un commento